Friuli Venezia Giulia

 FRIULI VENEZIA GIULIA



43% in montagna

19% in collina

38% in pianura


Grande utilizzo di vitigni internazionali dopo la fillossera ; dagli anni 70 riscoperta degli autoctoni.


COLLIO E COLLI ORIENTALI 


Suoli costituiti da marne ed arenarie stratificate  note col nome di PONCA che donano mineralità e sapidità accentuate.

Per evitare che la fragilità dei terreni scalzi facilmente le viti, le colline sono terrazzate e prendono il nome di “ronc”, in friulano, ovvero “ronchi”.

DOC COLLIO : all’interno di questa Doc troviamo vitigni importanti come ribolla, malvasia e sauvignon.

Discorso apparte merita il tocai friulano , 

Una sentenza della Corte di Giustizia Europea del giugno 2008 ha chiuso l’annosa vertenza con l’Ungheria che vedeva protagonista la denominazione del vino Tokaji. Il nome Tocai Friulano per il vino è stato perso ed è stato sostituito con “Friulano” o “Tai” nel Veneto.

Il Tocai Friulano dà un vino giallo paglierino con sfumature verdognole. Il profumo è fine e caratterizzato da tipici sentori di fiori di mandorlo e di mandorla amara.

Al palato è morbido e dotato di ottima struttura, con buon equilibrio tra freschezza, sapidità e componente alcolica e con una piacevole persistenza ammandorlata.

Importante anche la ribolla gialla grazie anche alle macerazioni introdotte da grandi vignaioli come Gravner 

(anfora georgiana e assunzione di colore a seguito di contatto con bucce )


RAMANDOLO DOCG

 Comune di Nimis, vino dolce raro da uve verduzzo appassite.

Molta acidità ; puo’ essere anche vinificato secco ma rende al meglio appassito  


ROSAZZO DOCG

 Friulano ( 50%) e sauvigno o ribolla o chardonnay o pinot bianco. Si tratta quasi di un cru.


PICOLIT COLLI ORIENTALI DEL FRIULI DOCG


Vitigno particolarissimo : il picolit va incontro molto spesso ad aborto floreale . Grappolo spargolo  e acini piccoli con enorme concentrazione zuccherina e di sostanze estrattive.  Vendemmia tardiva Sottozona importante CIALLA.


IL CARSO


 Fenomeno del carsismo: l’acqua penetrando nell’altipiano ha creato nei millenni crepacci e grotte articolate. 

Da ricordare la MALVASIA ISTRIANA e la VITOVSKA per i bianchi mentre tra i rossi da ricordare il TERRANO.

Dalla malvasia istriana si produce un vino con una acidità vivace, dal gusto delicato e dal caratteristico aroma fruttato.

E’ un vino dal colore giallo paglierino scarico con riflessi verdognoli, dal sapore asciutto, fresco e piacevolmente profumato, ricco di acidità, nel complesso armonico.

Il Terrano è considerato il simbolo della viticoltura nel Carso ed è molto facile trovarlo nelle locande e nelle osterie in provincia di Trieste.

I vini del Terrano sono caratterizzati da spiccata acidità e tannicità.

Altro vitigno da ricordare è il TAZZELENGHE 

L’origine del suo nome deriva dal dialetto friulano, e significa “taglialingue“, chiaro riferimento al comportamento al palato del vino da esso ottenuto, che si caratterizza per elevata acidità accompagnata da altrettanto marcata tannicità, cose che combinate danno un effetto in bocca decisamente astringente, cioè da far “tagliare la lingua”

I vini quindi necessitano di invecchiamento per la loro elevata tannicità e sono spesso fatti maturare in barriques di rovere che contribuiscono al bouquet ampio e piacevole


GRAVE E PIANURA FRIULANA


Le Grave si estendono su una superficie di circa 7.500 ettari a cavallo del fiume Tagliamento, tra le province di Pordenone e Udine.

L'intera pianura è formata da terreno di origine alluvionale, costituito da enormi quantitativi di materiale calcareo-dolomitico

Il terreno è caratterizzato da una ampia superficie sassosa che eleva l'escursione termica a vantaggio di aromi ed eleganza


DOCG LISON : Vini bianchi da vitigno friulano ( in questa zona chiamato TAI)



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